MIGRAZIONI E RESPONSABILITA’ MORTI, VITE, RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE E COLLETTIVA
La maggior parte delle persone a livello globale (96,4%) risiede nel Paese in cui è nata.
I migranti nel mondo sono circa 281 milioni e corrispondono ad una persona ogni 30 dei 7,9 miliardi di abitanti della terra. Nel 2022 solo il 3,6% della popolazione mondiale, pari a poco più di 80 milioni di persone, ha lasciato il proprio luogo di origine verso un altro contesto. Larga parte di questi spostamenti sono interni agli stessi paesi di provenienza e solo una minima parte è rappresentata da migrazioni internazionali. Molte e complesse sono le ragioni che spingono le persone a lasciare il proprio luogo di origine verso un altro contesto: i gravi squilibri economici tra Nord e Sud GlobalI, i cambiamenti climatici, le crisi alimentari, i conflitti tra Stati e quelli interni ad ogni paese, la presenza di sistemi antidemocratici e le conseguenti persecuzioni e la violazione dei diritti umani, e non da ultimo, la spinta individuale o familiare a cercare un futuro migliore per sé e per i propri cari.
La politica migratoria europea ha da molti anni reso sempre più difficili e ridotto drasticamente i canali di ingresso regolare nell’UE, rendendo il Mediterraneo un luogo di morte: più di 2,4 milioni di persone hanno attraversato il Mediterraneo dal 2014 ad oggi, e più di 26.800 vi hanno perso la vita.
L’Italia è il primo paese d’arrivo di rifugiati e migranti in Europa: nel 2022 ha registrato oltre 105.100 nuovi arrivi e nei primi 3 mesi del 2023, gli arrivi sono stati già almeno 28.750 – tra cui 5.000 minori – cui si aggiungono oltre 173.600 rifugiati ucraini, tra cui più di 49.400 bambini sotto i 18 anni. A seguito del naufragio del 26 Febbraio 2023, il dibattito nazionale si è focalizzato sulla responsabilità connesse a questa tragedia. Nessuno nel dibattito pubblico sembra essersi assunto la responsabilità di ciò che è accaduto e l’attenzione pubblica si è rivolta al ruolo dell’Europa, accusata di non essere presente a sufficienza.
A partire da queste riflessioni, vogliamo creare uno spazio di confronto pubblico attorno a queste domande: Qual è la responsabilità di ognuno e ognuna di fronte a queste morti?
Che ruolo abbiamo come cittadini e cittadine italiane ed europee?
CHE COS’E’ UN OPEN FORUM?
Un open forum è uno spazio pubblico nel quale una comunità può parlarsi, confrontarsi apertamente per conoscere meglio la diversità d’idee e sentimenti presenti al suo interno. In questo spazio ogni punto di vista sarà importante e benvenuto, non solo quello degli esperti sul tema. Gli esperti sono tutti i partecipanti, qualsiasi sia la loro posizione.Il forum avrà inizio con un piccolo gruppo di speakers che apriranno l’incontro con interventi di 10 min. ciascuno, rappresentando le principali posizioni attorno al tema di cui si discuterà. A seguire lo spazio di discussione verrà aperto ai liberi interventi del pubblico.
I facilitatori avranno il compito di generare e accompagnare questo spazio facendo in modo che tutte le voci, sia quelle più note che le meno popolari, possano essere ascoltate.
IL PROGETTO TILDE:
TILDE (Transformative and Inclusive Leadership through Deep Democracy), è un progetto Erasmus+ nel Settore dell’Educazione degli Adulti. A condurlo è un partenariato strategico di 6 organizzazioni europee (Altekio, Altekio Swiss, Impuls, Deep Democracy Denmark, Xena, Comunitazione) in cinque diversi Paesi (Spagna, Svizzera, Germania, Danimarca, Italia), ciascuna con distinte competenze nel facilitare gruppi e comunità e che condividono l’approccio alla
facilitazione, il Process Work, e la sua filosofia alla base, chiamata Deep Democracy. Il progetto, che volge alla sua conclusione, ha previsto la realizzazione in ognuno dei paesi partner, di un training sulla facilitazione dei conflitti destinato ad operatori sociali e migranti, e di un open forum su un tema di rilevanza per il contesto di riferimento. I trainings realizzati nei diversi paesi hanno affrontato temi come la discriminazione, la segregazione e il razzismo, e facilitato i partecipanti a trovare soluzioni creative e innovative, nonché a scoprire opportunità che possono essere trovate in situazioni di polarizzazione sociale. I vari interventi hanno incluso anche forme artistiche come narrazione, teatro, arti plastiche, musica, danza e movimento.
Il forum sarà in italiano con traduzione in lingua inglese
FACILITATORI: Beatrice Leone, Sergi Barrientos, Anna Pujol